Una scelta di Pace

Il Lunedì dell’Angelo 13 Aprile 2020 avveniva la mia “conversione” verso quella scelta che è poi diventata la mia ragione di vita e che è stata possibile grazie al mio Risveglio Spirituale: riuscire ad essere una Donna di Pace. Da allora questa scelta non mi ha mai più abbandonata, portandomi a Marzo di quest’anno alla creazione di uno spontaneo Cerchio di Pace, un cerchio condiviso e alimentato dai Messaggi delle Madri Stellari (puoi leggere qui di che cosi tratta) e che continua tutt’oggi, sostenuto da tutti coloro che vi partecipano, sospinti dal desiderio del loro cuore.

Oggi 22 Maggio, per diffondere l’importanza di compiere delle scelte di Pace, ho deciso di iniziare a scrivere una serie di articoli qui sul mio sito, per diffondere per quanto mi è possibile e in un ottica sempre di bene condiviso per tutti,  l’importanza che può avere il Risveglio Spirituale, quando ci conduce verso la Via della Pace in noi e tra tutti gli esseri viventi.

E per cercare di donare il meglio che posso, ho deciso di “farmi aiutare” da un grande maestro Asceso – il Tibetano – una figura a me molto cara, che attualmente mi sta trasmettendo degli insegnamenti relativi alla natura dei Raggi Divini.
Di seguito le sue osservazioni.

Con amore e al servizio,
Paola Mader B.

16 Maggio 2023 – SULLA PACE

Esiste un’unica Via, ed è quella dell’Unità.

Questa affermazione può parere scontata a chi fa un percorso di spiritualità praticata, coerente cioè tra la parola e l’azione. Di fatto, anche colui che dice di procedere verso tale direzione, talvolta inciampa in quelle che sono le diramazioni della Vita, inciampo che gli può far dimenticare – anche se magari solo per brevi momenti – che egli è figlio di una visione unica.

La visione unica è quella dell’amore, questa materia di luce che costituisce la trama su cui si esprime perfettamente il disegno divino. Questa materia di luce che ha la stessa trama per tutti, quella appunto del disegno divino, può poi assumere diversi aspetti, a seconda di come gli elementi atomici si combinano tra loro, tramite quella che si potrebbe definire come la forza universale di aggregazione.

Questa modalità, è proprio questa che crea si tanta abbondanza e varietà di forme, come dire che nel mondo c’è veramente posto per ogni cosa, ogni essere vivente, ogni razza e così via.

Questa profusione di manifestazione, materia-amore che si combina in innumerevoli forme di materia fisica, fa si che queste forme occupino un volume nello spazio, abbiano una certa consistenza tattile, persino un odore o un profumo particolari. Ma non solo, la stessa forma, soggetta com’è alla forza di aggregazione e alla sua gemella la forza di disgregazione, per mantenersi in equilibrio, può farsi e disfarsi nel corso della sua esistenza anche più volte. Basti pensare qui all’esempio dell’albero che sa essere rigoglioso di vegetazione o solo nudi rami, ma che contiene sempre in sé la sua natura intrinseca (essenza) di albero.

A sua volta, quell’essenza di albero non è mai statica nel suo interno, ma soggetta ai movimenti che vi sono nel cosmo, movimenti necessari per mantenere l’equilibrio tra terra e cielo, e questo crea un cammino verso la sua evoluzione: anche in apparenza un semplice albero non rimarrà dunque mai il medesimo, ma genererà mutazioni di sé per adattamento comandato dal disegno divino.

Immersi come si è tutti in si tante espressioni affascinanti per i sensi, se non si procede con discernimento e attenzione, avendo sempre come riferimento interiore la via dell’Unità, si rischia di rimanere distratti se non intrappolati in vicende che allontanano dal procedere sul sentiero spirituale come uomini liberi e felici.

La Pace, donata dal disegno divino, non solamente all’uomo ma ad ogni manifestazione del mondo,  è lo strumento che aiuta a non perdersi nel caos della materia fisica, a non perdere il prezioso riferimento interiore di cui si è accennato sopra.

Perché la Pace?
Perché la Pace insegna a discernere appunto ciò che in si tanta abbondanza è verità, è davvero utile, è desiderio mentale o condizionato, e lo fa attraverso un unico parametro, quello della coerenza: ciò che è incoerente con la via scelta,  il corpo lo percepisce immediatamente perché o abbandona drasticamente le sue forza vitali o le abbassa a livello di sopravvivenza. L’incoerenza, opposto della coerenza, è generatrice sempre di conflitti, che possono diventare assai aspri e sanguinosi quando sfociano nelle guerre: le guerre coinvolgono poi interi popoli, se non tutto la popolazione mondiale, ma sono state generate all’inizio da un incoerente comportamento di pochi (ad esempio voler sottomettere un popolo perché di religione diversa, o per sfruttare le risorse del territorio in cui abita e così via).

Così come l’albero è guidato dalla sua natura intrinseca, anche nel corpo dell’uomo vi è tale essenza, essenza che contiene in sé tutti i comandi necessari per procedere seguendo quello che è il disegno divino comune a tutto il cosmo.

Per l’uomo la faccenda è più complicata però rispetto ad un albero: avrebbe senso per un albero parlare di Pace? No, perché esso lo è già di per sé, in quanto contiene al suo interno delle istruzioni che lo dirigono verso tale direzione, istruzioni che non sono mai messe in discussione, nemmeno rispetto al fatto di esistere come facente parte di un gruppo numerosi di altri alberi.

E’ Pace persino rispetto a manifestazioni differenti da sé, come quella di un’ape o della pioggia, di un filo d’erba o di un sasso.

La profusione di forme organiche si manifesta per l’umanità anche come profluvio di relazioni affettive e sociali: quindi per procedere pacificamente sulla Via dell’Unità, bisogna tener conto anche della  visione che si ha nel proprio interiore rispetto al concetto di abbondanza.

Il ragionamento fatto dunque ci conduce sino a qui, sino all’affermazione cioè che un uomo di Pace è un uomo che ha un corretto rapporto con il concetto di abbondanza, come spiegato secondo una concezione spirituale di Unità, idea che tiene sempre nella dovuta considerazione quelle che sono le leggi della materia operanti in accordo con le qualità dei Raggi.

Qual’è dunque l’atteggiamento di un uomo di Pace? E l’atteggiamento di colui che riconoscendo senza ombra di dubbio la ricchezza nella quale è immerso, non farà mai nulla per depauperare un suo simile, non lo priverà mai cioè né del suo tempo, né dei suoi beni materiali, né del suo corpo fisico, e meno che mai della sua libertà e della sua dignità.

Guardando ai fatti storici occorsi fino ad ora (2023) parrebbe che tale atteggiamento sia stato messo in opera da ben pochi uomini sul pianeta, e che comunque quei pochi abbiano avuto limitata libertà d’azione sul collettivo. In realtà ogni buona azione, piccola o grande che sia, fa compiere a chi l’ha fatta un movimento in avanti verso la sua evoluzione più amorevole, in allineamento al disegno divino di cui è emanazione, ed è quel piccolo passo, fatto nella verità, che sommato ai passi di altri fa spostare i mondi, anche quelli più immensi.

Per concludere, la Pace è propria di colui che con coerenza riconosce che l’abbondanza nel quale egli è immerso è presente in uguale maniera anche nel suo interno, questo fa si che egli per sostenersi non debba attingere all’abbondanza altrui, ameno che non vi sia un regolare patto di soddisfazione reciproca.

Il Tibetano

Se volete saperne di più sul mio impegno verso la Pace, scoprite la mia iniziativa del “Cerchio di Pace.”

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